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Svelato il segreto di ogni fotografo!

Ok, oggi farò una cosa che un fotografo non dovrebbe mai fare! Ti mostrerò ciò che di solito resta custodito e ben nascosto negli hard disk, senza mai vedere la luce. Si tratta dell’ingrediente speciale della ricetta, quello che lo chef non dice, ma che si sente assaporando il piatto.

Insomma, oggi ti farò vedere i file raw originali di alcune mie fotografie tratte da un progetto molto particolare, intitolato “Il Libro del Comando“. Se non lo sai, i raw sono i negativi digitali, sono i file di dati che genera la macchina fotografica quando scatta una foto. Di solito quando si inizia si scattano foto in jpg, che è un formato immagine standard, ma è già “cotto e mangiato” e lo puoi modificare poco. Il raw, invece, ha possibilità quasi infinite!

Quello che si vede in giro, quindi, è un file lavorato in postproduzione passando da un programma di sviluppo del Raw, come Camera Raw, e poi, di solito, lavorato anche con Photoshop o un programma simile. Il raw a volte mostra una versione più fedele della realtà, altre, invece, ha dei difetti ottici che in post possono essere corretti.

Un confronto tra prima e dopo del file raw originale e di un file postprodotto del lavoro "Il Libro del Comando" di Francesco Amorosino
Prima e dopo di uno scatto tratto da “Il Libro del Comando” di Francesco Amorosino

Ecco il primo esempio tratto da “Il Libro del Comando“, un mio racconto sulle Masche, le streghe delle Langhe, donne dai poteri sia benigni che maligni, capaci di trasformarsi in animali o piante. In due viaggi tra le province di Cuneo, Asti e Alessandria ho visitato i luoghi legati a questa tradizione, che per alcuni è ancora viva. Per questo ho deciso che le foto dovevano essere cupe e contrastate e non mi sono accontentato di un bianco e nero, ma l’ho virato con un tono verde. L’occhio del cavallo bianco diventa così ancora più magnetico e alieno. Ho quasi invertito i toni, rendendo scuro ciò che era chiaro e viceversa.

Un confronto tra prima e dopo del file raw originale e di un file postprodotto del lavoro "Il Libro del Comando" di Francesco Amorosino
Prima e dopo di uno scatto tratto da “Il Libro del Comando” di Francesco Amorosino

Il secondo esempio di postproduzione di un raw de “Il Libro del Comando” qui sopra è abbastanza emblematico. A sinistra nella foto originale si capisce abbastanza bene di quali materiali stiamo parlando: si intuisce un pavimento di marmo e un’impronta di una mano fatta d’acqua o comunque di una sostanza trasparente. Nella foto lavorata, invece, prevale il segno grafico e l’impronta della mano diventa inquietante, forse lasciata con il sangue.

Un confronto tra prima e dopo del file raw originale e di un file postprodotto del lavoro "Il Libro del Comando" di Francesco Amorosino
Prima e dopo di uno scatto tratto da “Il Libro del Comando” di Francesco Amorosino

Un ultimo esempio per mostrarti anche come una volta scelto uno stile di postproduzione, vada mantenuto in tutti gli scatti che fanno parte di quel progetto. Tra lo scatto raw originale di questa fotografia e la versione finale si assiste prima di tutto a un taglio molto forte con una rotazione. E poi tutto viene molto incupito. Guarda ad esempio le rocce nel fiume a sinistra dell’ombra della figura: nel file originale sono gialle e si staccano molto dal fiume, mentre nella foto lavorata quasi non si percepiscono. Erano un elemento di distrazione e così sono state neutralizzate.

Sono sicuro di averti svelato qualche trucco interessante con questi esempi e averti fatto capire come funziona la postproduzione in fotografia. Non pensare alla foto che stai scattando solo per quello che è, ma anche per ciò che potrebbe diventare! Una volta che hai scelto lo stile di un lavoro diventa più facile trovare le immagini che ti servono per raccontare quella storia.

Se ti interessa modificare al meglio le tue foto non perdere la prima lezione gratuita del nostro Corso Online di Postproduzione. Sette lezioni per approfondire le tecniche per partire dal raw e arrivare a delle immagini super creative! Se vuoi vedere altri scatti del progetto “Il Libro del Comando” puoi trovarli sul mio sito. Grazie di avermi letto e alla prossima!

Francesco Amorosino

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